ULTIM’ORA – Allarme aviaria, pazienti in ospedale con febbre alta e sangue dalla bocca: dopo aver mangiato questi polli si hanno i primi sintomi

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Allarme Aviaria (foto Matilda Wormwood da pexels) – moralizzatore.it

Allarme aviaria: meglio prepararsi ad una nuova pandemia. I primi ricoveri con febbre alta e sangue dalla bocca. 

Allarme aviaria: la popolazione, secondo gli scienziati, dovrebbe prepararsi ad affrontare una nuova pandemia.

Negli occhi abbiamo ancora le immagini dell’ultima, dei camion pieni di bare che sfilano per la città, dei posti di controllo che non permettevano di muoversi se non quando strettamente necessario.

Un incubo, mesi chiusi in casa a cantare al balcone, a guardare le notizie e a sperare che qualcuno desse il cessato allarme.

E quando tutto questo sembra essere ormai alle spalle, ecco che arriva un nuovo incubo. I primi ricoveri già sono preoccupanti, con sintomi gravi come febbre alta e sangue dalla bocca. La parola agli esperti.

Allarme aviaria: i primi ricoveri

A lanciare l’allarme e a mettere in guardia sono stati alcuni scienziati che hanno scritto, come riporta tg24.sky.it: “Il virus ha attraversato specie e si è adattato a ospiti mammiferi, tra cui bovini da latte, causando un’esposizione diffusa e sporadiche infezioni nell’uomo.[…] questo virus dell’influenza aviaria può causare gravi malattie e dato il potenziale di diffusione dell’H5N1 è necessaria un’azione urgente per affrontare i gap nella preparazione”.

Ma che cos’è l’aviaria, e perché fa paura? Si tratta di un virus che colpisce gli uccelli, soprattutto quelli selvatici che poi lo trasmettono a quelli di allevamento e anche all’uomo. La sua pericolosità è dovuta alla sua capacità di mutare. Difatti alcuni ceppi di recente, come detto, sono stati trasmessi anche ad alcuni mammiferi, compresi gatti.

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Laboratorio di analisi (Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay) – moralizzatore.it

L’importanza di un vaccino

Lo scorso 6 gennaio, riporta il sito citato, c’è stato un decesso umano, in Louisiana. Per il momento in Italia la situazione è sotto controllo, nessun allevamento bovino è stato colpito, ma alcuni di volatili, come in altri Paesi europei. È stato però segnalato il caso di un gatto a Valsamoggia, in provincia di Bologna. Ma che “viveva a stretto contatto con il pollame di un piccolo allevamento familiare in cui era già stata individuata l’infezione aviaria che aveva comportato, come previsto dalla normativa, la soppressione di tutto il pollame presente”.

Intanto però l’attenzione resta alta, a causa dei numerosi focolai che si stanno verificando negli Stati Uniti, con diversi contagi nell’uomo. I sintomi comportano congiuntivite, febbre, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola, tosse. Anche se non si tratta di sintomi gravi, occorre fare attenzione a contenere i contagi per evitare una mutazione più pericolosa per l’uomo.