ALLARME caricabatterie, nasconde un microfono: quando ricarichi mandi i tuoi dati ai ladri | Conti corrente svuotati

caricabatterie spia
Caricabatterie (Foto di Mika Baumeister su Unsplash) – moralizzatore.it

Il caricabatterie può diventare una spia e trasmettere ai truffatori tutti i tuoi dati. Sembra fantascienza, ma accade anche questo. 

Qualche anno fa come alcuni ricorderanno c’è stata una grande polemica dopo la scoperta che i sistemi di assistenza vocale ci spiano, letteralmente.

Anche se non è stato dato grande risalto alla notizia, essendo implicati nomi importanti come Google e Amazon, ma basta fare una piccola ricerca in rete per informarsi sull’accaduto.

In un momento in cui siamo sempre connessi e non ci stacchiamo praticamente mai dal cellulare, l’attenzione alla privacy dovrebbe essere altissima, eppure non sempre è così.

Ma scoprire che anche il caricabatterie può spiarci sembra quasi fantascienza. Eppure, è la realtà. E può anche trasmettere i nostri dati.

Allarme caricabatterie: ti spiano anche così

Qualche anno fa sotto accusa è finita Alexa, assistente vocale di Amazon, che aveva inviato una conversazione privata di una coppia ad uno dei suoi contatti. La giustificazione è stata che l’altoparlante avrebbe frainteso alcune parole e si sarebbe attivato eseguendo quello che pensava fossero i comandi. Anche Google Assistant è provato che ascolti le nostre conversazioni. Alcuni dipendenti, in entrambi i casi, ascoltano, trascrivono e poi immettono nel software per migliorarlo.

I motivi, in entrambi i casi, è quindi per rendere migliore l’assistente vocale e inserire più vocaboli possibili. C’è da dire che i colossi si giustificano sostenendo che comunque anche se le conversazioni vengono ascoltate non si può in alcun modo risalire all’indirizzo dell’abitazione. Ma allo stesso modo l’altoparlante può attivarsi mentre stiamo parlando dei nostri dati sensibili. E come se non bastasse, a spiarci adesso arriva anche un insospettabile: il caricabatterie.

cavi spia
Telefono sotto carica (foto di Markus Spiske da pexels) – moralizzatore.it

Fai attenzione ai tuoi dati

Come riporta redhotcyber.com esiste un cavo identico a quello del caricabatterie ma che al suo interno contiene un piccolissimo chip che può essere comandato a distanza, e riesce ad avere l’accesso al device di chi lo sta usando. Può addirittura registrare segretamente le sequenze di tasti, risalendo alle password utilizzate.

Difficile distinguerli dai cavi originali, anzi impossibile. Ma attraverso di essi il cybercriminale può avere il controllo da remoto del nostro pc o anche esplorare il file system. Come possiamo difenderci? Evitando di utilizzare cavi o caricabatterie disponibili nei luoghi pubblici come gli alberghi. Perché “i malintenzionati hanno scoperto negli anni nuovi modi per usare le porte USB pubbliche, per introdurre malware e software di monitoraggio nei dispositivi”.