Il ministro dell’Istruzione Valditara bandisce l’asterisco e lo schwa a scuola | Rispetto delle regole della grammatica italiana

La circolare del ministero si è resa necessaria con il dizionario alla mano per ricordare che l’italiano non ha più il neutro come genere.
Una famigerata circolare ministeriale fa presente che in alcune scuole sono stati utilizzati lo schwa e l’asterisco, per la trascrizione grafica di alcuni suoni che non fanno parte della lingua italiana.
L’asterisco è il segno grafico più inclusivo, adottato dalla comunità non binaria per rappresentare coloro che non si identificano come maschile o femminile. La circolare ribadisce che non sono grammaticalmente accettabili.
Per il dirigente scolastico del liceo Aselli Alberto Ferrari, “fermo restando che la lingua italiana è viva e non è facile bloccarne l’evoluzione, il rispetto per le persone e per gli adolescenti in particolare si gioca su altri piani”.
Per Alba Caridi, della Cgil scuola, invece, “i problemi che investono il mondo della scuola sono decisamente altri (edilizia scolastica, precariato, ad esempio) e il ministro dovrebbe evitare approcci ideologici contro un linguaggio inclusivo”.
Grammatica e inclusione cosa fare?
La comunità LGBTQ+ li ha adottati come un simbolo importante per la non binarietà. Questo perché la comunità sentiva la necessità di un linguaggio che non si basasse sul genere binario tradizionale. Anche per modificare le convenzioni linguistiche tradizionali.
Ovviamente per i paesi di matrice anglofona non è mai stato un problema, dato che il genere neutro è in uso, nei paesi come l’Italia, purtroppo, il neutro si è perso mentre il latino si è trasformato nella lingua corrente e questo crea problematiche.

Non è una questione etica ma grammaticale
Fermo restando che il Ministero manifesta la sua comprensione per le non binarietà, ha sollevato un dilemma grammaticale. Il genere in grammatica non è nato per indicare il genere biologico (maschile o femminile) ma come una categorizzazione morfologica delle parole.
Pertanto nell’italiano moderno le parole sono state suddivise in due classi (maschile e femminile) per ragioni strutturali, non per riflettere le caratteristiche biologiche o sociali delle persone o degli oggetti a cui si riferiscono. La funzione è solo per accordo linguistico più che per determinare il genere in sé. Il neutro latino è stato utilizzato via via sempre meno. Secondo alcuni linguisti, lo schwa potrebbe complicare la lingua andando a creare delle ambiguità testuali, senza contare che la sua introduzione significherebbe dover rivedere un intero sistema sintattico. Inoltre, lo schwa non ha valore fonologico in italiano, e le persone potrebbero avere difficoltà a pronunciarlo. Nonostante i motivi dell’uso siano nobili non possono essere usati a scuola.