Parli e ti blocchi o dimentichi la parola giusta, è la forma nascosta della malattia più temuta | Il cervello inizia così ad abbandonarti

Parli e ti blocchi o dimentichi la parola giusta, è la forma nascosta della malattia più temuta
Donna preoccupata che non ricorda (freepik) – moralizzatore.it

Non sottovalutare questi segnali: se non ti ricordi qualcosa mentre parli potresti star rischiando la malattia più temuta di tutte.

Quante volte ti è capitato di iniziare una frase e improvvisamente bloccarti, incapace di ricordare una parola che conosci benissimo?

O magari ti sei trovato a sostituire una parola con un’altra, senza nemmeno rendertene conto? Devi fare attenzione, perché sono dei sintomi.

Se questi episodi si fanno sempre più frequenti, potrebbe essere il segnale di un problema ben più serio di una semplice distrazione.

Dimenticare le parole o fermarsi a metà di una frase può sembrare normale, ma nasconde una malattia al cervello molto grave.

Il cervello ti abbandona: riconosci i segnali

I continui studi in materia dimostrano che episodi come dimenticare la parola giusta, o non ricordarsi cose piuttosto semplici o episodi che ci riguardano, potrebbero essere i primi segnali di un deterioramento cognitivo precoce, un sintomo subdolo di malattie neurodegenerative molto gravi. Il cervello ha bisogno di essere curato proprio come qualsiasi altro organo del nostro corpo.

Secondo i neurologi, quando il cervello inizia a perdere la capacità di trovare e utilizzare le parole, potrebbe essere il segnale di un declino nella funzione esecutiva e nella memoria a breve termine. È il primo passo di un lento processo in cui le connessioni neuronali si indeboliscono progressivamente. Il problema principale è che questi segnali vengono spesso ignorati o attribuiti a stress e altre cause naturali, ma ecco di cosa stiamo parlando.

Parli e ti blocchi o dimentichi la parola giusta, è la forma nascosta della malattia più temuta
Uomo preoccupato che non ricorda (freepik) – moralizzatore.it

La malattia: i primi sintomi e l’importanza della diagnosi precoce

L’invecchiamento porta con sé piccoli cambiamenti cognitivi, come dimenticare un nome per qualche istante o impiegare più tempo a trovare le parole giuste. Questi episodi, se sporadici, rientrano nella normalità del processo di invecchiamento. Quando la perdita di memoria diventa però più marcata, interferendo con la vita quotidiana e accompagnandosi ad altre difficoltà cognitive, potrebbe trattarsi dei primi segnali del morbo di Alzheimer. Per questo, distinguere tra un normale declino legato all’età e i sintomi iniziali di questa malattia diventa essenziale per intervenire nei temi giusti. I sintomi iniziali dell’Alzheimer colpiscono soprattutto la memoria, ma con il tempo si estendono ad altre funzioni cognitive e al comportamento. Uno dei campanelli d’allarme più evidenti è la dimenticanza frequente di informazioni appena apprese, come appuntamenti o conversazioni recenti, che la persona non riesce a recuperare nemmeno con uno sforzo. Anche compiti quotidiani che prima risultavano semplici – come cucinare una ricetta conosciuta o gestire le spese domestiche – possono diventare difficili, poiché il cervello fatica a elaborare le informazioni in modo efficiente.

Un altro sintomo precoce è la difficoltà nel linguaggio: chi è affetto dalla malattia può interrompere una conversazione perché non trova le parole adatte o può ripetere più volte la stessa frase senza rendersene conto. Il disorientamento spazio-temporale è un altro segnale importante: una persona può smarrirsi in luoghi familiari, dimenticare che giorno sia o non ricordare come sia arrivata in un determinato posto. Inoltre, la capacità di giudizio e ragionamento può risultare compromessa, portando a scelte inusuali o poco prudenti, come vestirsi in modo inappropriato per la stagione o gestire male il denaro. Oltre ai sintomi cognitivi, il morbo di Alzheimer si manifesta anche con cambiamenti comportamentali, come l’insorgere di sbalzi d’umore improvvisi, irritabilità o apatia, con una perdita di iniziativa nelle attività che prima davano piacere. Certo è, che un’identificazione tempestiva consente di gestire meglio la malattia, offrendo al paziente e ai familiari più tempo per adattarsi ai cambiamenti e migliorare la qualità della vita.