Lavoratori, scegli se andare in ferie o prenderti 1.200€ in più | C’è una voce nel contratto che obbliga il datore di lavoro

Ferie o 1.200€ in più? (fonte web) - moralizzatore.it
Ferie o 1.200€ in più? (fonte web) – moralizzatore.it

Molti dipendenti si trovano di fronte a un bivio: godere del meritato riposo o incassare un compenso extra.

La questione delle ferie retribuite e della loro monetizzazione è un tema che tocca da vicino i lavoratori.

Esiste una clausola contrattuale che potrebbe obbligare il datore di lavoro a concedere 1.200€ in più se si sceglie di rinunciare alle ferie.

La possibilità di convertire le ferie in denaro in qualsiasi momento rappresenta un’alternativa interessante, soprattutto in periodi di difficoltà economica.

Tuttavia, è fondamentale comprendere i limiti e le condizioni di questa opzione, per evitare spiacevoli sorprese.

Rinunceresti alle tue ferie?

Una recente nota del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha chiarito un aspetto cruciale riguardante le ferie non godute per i docenti con contratto a tempo determinato, aprendo uno scenario in cui i lavoratori possono scegliere tra il riposo e un’indennità economica. La questione ha generato un notevole contenzioso negli ultimi anni, spingendo il MIM a intervenire per fornire un’interpretazione univoca della normativa. La nota del 27 marzo 2025, indirizzata agli uffici scolastici regionali, fa luce sui diritti dei docenti a tempo determinato, delineando un quadro chiaro e dettagliato. Il documento del MIM ripercorre la normativa di riferimento, partendo dall’articolo 5, comma 8, del D.L. n. 95 del 2012. Questa norma stabilisce l’obbligo generale per i dipendenti pubblici di fruire delle ferie, vietando la monetizzazione durante il rapporto di lavoro. Una modifica successiva (L. 228/2012) ha introdotto una deroga per il personale scolastico a tempo determinato, consentendo la monetizzazione della differenza tra i giorni di ferie spettanti e quelli effettivamente fruiti.

La nota del MIM, in linea con il CCNL Istruzione 2019-2021, specifica che le ferie per i contratti a tempo determinato sono proporzionali al servizio prestato. Il calcolo si basa sul rapporto tra i giorni di ferie spettanti (30 o 32 su base annua) e la durata del contratto. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16715/2024, ha stabilito che i docenti a tempo determinato non sono automaticamente in ferie durante la sospensione delle lezioni, a meno di una loro richiesta o di un provvedimento del dirigente scolastico. Questa pronuncia, basata sull’articolo 7 della direttiva 2003/88/CE, riconosce il diritto alle ferie come fondamentale e irrinunciabile.

Ferie o 1.200€ in più? (fonte web) - moralizzatore.it
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La decisione: ferie o indennità economica

Alla luce di questo quadro, il MIM chiarisce che se la durata del contratto non ha permesso di fruire di tutte le ferie maturate, il lavoratore ha diritto a un’indennità economica. L’importo è calcolato sulla base della differenza tra i giorni maturati e quelli fruibili, decurtati di quelli eventualmente già goduti.

Tutto questo è un passo importante per tutelare i diritti dei lavoratori a tempo determinato nel settore scolastico. Si offre loro la possibilità di scegliere tra il riposo, fondamentale per il benessere psicofisico e una compensazione economica, riconoscendo il valore del lavoro svolto.