Truffe ai danni di anziani, maxi-operazione condotta dalla polizia genovese | Una task force d’eccellenza per arrestare i delinquenti

Polizia
Operazione anti truffa della polizia – istockphoto – Moralizzatore.it

Le truffe contro gli anziani sono sempre in aumento. Al via una maxi operazione della polizia ha portato a molti arresti.

La terza età è un periodo complesso dell’esistenza, perché si diventa leggermente più fragili ed è facile cadere vittima di millantatori che cercano solo di truffare gli anziani.

Una maxi-rete delinquenziale è attiva e ha portato ad almeno 103 truffe ai danni di anziani in tutta Italia.

Dopo mesi di intense indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Genova e coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova, un grande operazione ha preso il via.

Sono circa 300 gli agenti della Polizia di Stato in azione, con la collaborazione della Squadra Mobile di Napoli, del Reparto Prevenzione Crimine Campania, e di numerose altre Squadre Mobili di tutta Italia. Devono dare esecuzione, a 77 misure cautelari di cui 22 custodie in carcere e 55 obblighi di dimora ed obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, oltre a numerose perquisizioni nelle città di Napoli e Caserta.

Come erano organizzate le truffe

Sono stati colpiti i vertici e i membri operativi della rete criminale, smantellando la struttura gerarchica dell’organizzazione a livello verticale.

Le truffe consistevano in telefonate ad anziani dove sconosciuti, spacciandosi per le forze dell’ordine, chiedevano soldi per risarcire i danni di incidenti mai avvenuti provocati da un familiare, solitamente il figlio o la figlia.

Truffe agli anziani
Truffatori arrestati – istockphoto – Moralizzatore.it

Le indagini che hanno condotto agli arresti

L’operazione ha visto la sua genesi nel 2023. Il tutto è iniziato dopo una truffa avvenuta a Genova. In quel caso si sono potuti delineare i presunti ruoli di ogni singolo partecipante.  Si è scoperto che la base era nel Comune di Napoli con una sede logistica ad Aversa. Gli accertamenti hanno portato alla conclusione che il gruppo era composto da telefonisti esperti, incaricati di raggirare le vittime, e da “trasfertisti”, addetti al ritiro del denaro e dei beni, spesso preziosi, sottratti agli anziani.

Dalle indagini è emerso che i vertici della struttura, utilizzando appartamenti adibiti a call center, facevano tra le 600 e le 1200 chiamate giornaliere per ogni operativo (operando contestualmente almeno 5 persone nel ruolo di “telefonisti”) per poi utilizzare tra le 5 e le 7 pattuglie di “operativi” come addetti alla riscossione dei soldi dalle vittime dislocate in svariate province italiane. L’organizzazione era di livello elevato dato che forniva , attraverso quelli che si possono definire “intermediari” un supporto logistico ed assistenza legale in caso di intervento delle forze dell’ordine. Nel corso dell’indagine sono state arrestate 75 persone.