“Ci sono i grilli nell’impasto”, la nota azienda italiana ha vuotato il sacco: chissà quante volte li avete mangiati

La notizia è sconvolgente: ci sono grilli nell’impasto. L’azienda italiana lo ha ammesso, da oggi niente sarà più come prima. 

Siamo davvero sicuri di sapere cosa mangiamo? Nel momento in cui acquistiamo un alimento al supermercato o ci sediamo a tavola, diamo quasi per scontato che sia tutto sicuro, pulito, controllato. Eppure, ogni tanto, qualche dubbio sorge: conosciamo davvero la filiera di ciò che finisce nel nostro piatto?

Non tutte le aziende, purtroppo, rispettano gli standard igienico-sanitari come dovrebbero. A volte, i controlli sono solo di facciata. E così può capitare che gli ambienti dove si prepara o confeziona il cibo non siano proprio impeccabili.

In alcuni casi si scopre che i laboratori non sono così puliti come dovrebbero. Certo non accade spesso per fortuna, ma basta una piccola disattenzione per compromettere tutto: batteri, muffe, oppure- sì, è successo- perfino insetti.

Fa un certo effetto. Grilli nell’impasto. Sembra una notizia assurda, eppure è tutto vero. Ed è stata la stessa azienda, tutta italiana, ad ammetterlo.

Grilli nel cibo? Sembra assurdo, ma non lo è

Dal 24 gennaio 2024 è ufficiale: la polvere di Acheta domesticus – ovvero farina di grillo – può essere venduta per uso alimentare anche in Italia. È una decisione che apre le porte a un mercato nuovo, tra tanta curiosità e altrettanto scetticismo. E anche un po’ di disgusto.

Eppure un’azienda marchigiana è già operativa. Si chiama Nutrinsect, racconta wired.it, ha sede a Montecassiano (MC) e da tempo lavora su questo prodotto. Attualmente produce circa due tonnellate di polvere al mese, ma l’obiettivo è arrivare a sei entro la fine dell’anno. Dal 29 gennaio, grazie alla distribuzione affidata a Reire (Reggio Emilia), il prodotto è disponibile per l’industria alimentare, la ristorazione e il settore alberghiero.

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Grilli (foto di Noemí Jiménez da pexels) – moralizzatore.it

Un  impasto arricchito con insetti

“È sano, buono e 100% italiano” Così lo descrive l’amministratore delegato Josè Francesco Cianni, che racconta di dieci anni di lavoro, ricerca e sperimentazione. I grilli vengono allevati senza antibiotici né OGM, e nutriti solo con materie prime vegetali. La polvere si vende anche online, con un prezzo che oscilla tra i 50 e i 60 euro al chilo.

Ricca di proteine (circa il triplo rispetto alla carne), vitamina B12, ferro, calcio e fibre, ma con pochi grassi e calorie: la farina di grillo viene già impiegata in pasticceria e pasta fresca. Le quantità sono regolamentate – ad esempio, massimo 15% nelle tagliatelle e 8% nei biscotti – ma l’idea di mangiare insetti divide ancora ,giustamente, l’opinione pubblica. Sarà davvero un futuro inevitabile?