Tumore al pancreas, “non dovete sottovalutare questo sintomo”: sembra un banale mal di stomaco ma non lo è affatto

Tumore al pancreas, "non dovete sottovalutare questo sintomo"
Uomo con il tumore al pancreas (freepik) – moralizzatore.it

L’ascolto del proprio corpo è la chiave per affrontare una delle malattie oncologiche più temute: quel banale mal di stomaco potrebbe non essere affatto banale. 

Un leggero fastidio allo stomaco, un dolore che va e viene, magari dopo i pasti. Chi non l’ha mai provato? Eppure un banale mal di stomaco può essere qualcosa di molto più serio.

Gli esperti lanciano l’allarme: il tumore al pancreas si nasconde spesso dietro sintomi comuni, e proprio per questo viene diagnosticato troppo tardi.

Il dolore, e soprattutto questo sintomo non deve essere assolutamente ignorato, e spesso viene confuso con disturbi digestivi o gastrite.

In realtà può essere un campanello d’allarme precoce del tumore al pancreas, tra i più insidiosi, cresce in silenzio e dà segnali quando è ormai avanzato.

Questo sintomo potrebbe essere un tumore

I sintomi iniziali, se presenti, sono vaghi: senso di gonfiore, digestione difficile, perdita di appetito, nausea, e un dolore addominale con un sintomo che può essere spesso sottovalutato. Molti pazienti raccontano di aver avvertito un fastidio costante e il ritardo nella diagnosi è uno dei motivi per cui il tumore pancreatico ha una prognosi tanto sfavorevole.

Gli specialisti raccomandano di prestare attenzione a una serie di sintomi, soprattutto se persistenti questo problema. La diagnosi precoce è l’unica arma davvero efficace contro questa malattia. Per questo è fondamentale ascoltare il proprio corpo e rivolgersi a uno specialista in caso di sintomi sospetti che persistano per più di due settimane.

Tumore al pancreas, "non dovete sottovalutare questo sintomo"
Tumore al pancreas (freepik) – moralizzatore.it

Il tumore al pancreas: una delle sfide più difficili per l’oncologia moderna

Il tumore al pancreas è una delle forme più aggressive e temute di cancro. Ogni anno in Italia si registrano tra i 14.000 e i 15.000 nuovi casi, colpendo uomini e donne in misura simile. È il settimo tumore più diffuso nel nostro Paese, ma ciò che preoccupa maggiormente è il suo tasso di sopravvivenza a cinque anni, tra i più bassi in assoluto: solo il 10-12% dei pazienti riesce a superare questa soglia. Questa mortalità elevata è legata soprattutto alla diagnosi tardiva: solo il 7% dei casi viene scoperto in fase precoce, quando le possibilità di intervento e cura sono maggiori. Il tumore al pancreas, infatti, si sviluppa in modo silenzioso, con sintomi spesso assenti o poco specifici nelle fasi iniziali. A complicare il quadro, la mancanza di test di screening efficaci e di marcatori tumorali affidabili rende difficile individuare la malattia in tempo utile.

Nonostante queste difficoltà, la ricerca scientifica sta compiendo passi importanti. Un promettente vaccino a RNA neoantigenico, attualmente in fase sperimentale, ha mostrato risultati incoraggianti nella prevenzione delle recidive dopo l’intervento chirurgico. L’AIFA ha recentemente approvato un nuovo farmaco, l’irinotecano liposomiale pegilato (Nal-Iri), che combinato con altre terapie sembra migliorare la sopravvivenza nei pazienti con malattia avanzata. Inoltre, uno studio pubblicato su The Lancet ha evidenziato gli effetti positivi di una nuova combinazione tra immunoterapia (mitazalimab) e chemioterapia, aprendo spiragli di speranza anche nei casi più complessi. Nonostante il tumore al pancreas resti una delle sfide più impegnative per l’oncologia, le nuove strategie terapeutiche, dai vaccini personalizzati alle combinazioni mirate, rappresentano un segnale concreto che la medicina sta avanzando nella giusta direzione.