Ultim’ora, “Confermato un caso di peste”: altro che malattia debellata | Anche nell’Occidente è ancora presente

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La peste (Foto di Martin Bauschke da Pixabay) moralizzatore.it

La peste è tornata, o meglio, non è stata mai debellata. Almeno un caso, per ora, è stato confermato. Torniamo indietro nel tempo?

Nel corso dei secoli la scienza e la medicina hanno compiuto passi da gigante. Malattie un tempo mortali sono state per fortuna ormai sconfitte, o comunque tenute sotto controllo, grazie ai vaccini e agli antibiotici.

Oggi, grazie a questi progressi, l’aspettativa di vita è aumentata notevolmente, e molte persone vivono ben oltre gli 80 anni. Pensare che un tempo a 40-50 si era considerati già vecchi fa riflettere.

La morte per malattie infettive, ma anche per un semplice raffreddore, è stata per secoli una realtà quotidiana; oggi  invece, possiamo stare relativamente tranquilli grazie alle moderne cure.

Mentre molte malattie sono state totalmente debellate però ne emergono anche di nuove periodicamente, ponendo ancora delle minacce per la salute globale. Basti pensare alla terribile pandemia del Covid. Ma anche qualcosa che viene dal passato sta facendo preoccupare: la peste, una malattia che sembrava essere relegata alla storia,  sta facendo parlare di sé di nuovo. È stato confermato almeno un caso, per ora.

Confermato caso di peste: il ritorno della malattia

La peste, causata dal batterio Yersinia pestis, è tristemente nota per le sue devastanti epidemie nel passato. La più famosa è senza dubbio la “peste nera” che ha colpito l’Europa nel XIV secolo, decimando circa un terzo della popolazione. Ma non solo nel passato: la peste ha continuato a mietere vittime anche nei secoli successivi, seppur in modo meno devastante. E adesso è tornata.

Il contagio avviene principalmente tramite pulci infette che si trovano sui roditori. In alcuni casi, la malattia può essere trasmessa anche dal contatto diretto con fluidi corporei di una persona o un animale infetto. I sintomi della peste sono molto gravi: febbre alta, dolori muscolari e gonfiore dei linfonodi, che diventano dolorosi e ingrossati, da cui il nome “bubbonica”. Se non trattata, la peste può portare alla morte in tempi relativamente brevi. Eppure, nonostante i progressi della medicina moderna, la peste non è stata completamente eliminata. Non esiste un vaccino, purtroppo.

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Persona malata (Foto di Rebecca Moninghoff da Pixabay) – moralizzatore.it

Un ritorno al passato

Recentemente negli Stati Uniti è stato segnalato un raro caso di peste bubbonica. Un uomo dell’Oregon è stato infettato dalla malattia, probabilmente tramite il suo gatto che a sua volta dovrebbe averla presa dalle pulci. Trattato con antibiotici, non ha perso la vita.

Come leggiamo su esanum.it: “L’ultima epidemia urbana di peste negli Stati Uniti è stata nel 1924-25, a Los Angeles, e da allora la malattia si manifesta soprattutto nelle aree rurali al ritmo di 10-15 casi all’anno.
Globalmente, l’OMS riporta dai 1000 ai 3000 casi di peste ogni anno, distribuiti soprattutto tra Africa, Asia e Sudamerica. In Asia, la peste è diffusa nelle zone del Caucaso, in Russia, nel Medioriente, in Cina, e anche in alcune zone dell’Asia sudoccidentale e sudorientale”. Sebbene i casi siano rari è comunque importante continuare a monitorare e prevenire la diffusione di infezioni che possono ancora rappresentare una minaccia per la salute pubblica.