Bollette, ora devi ripagare anche quelle già saldate | Col mercato libero operatori alla canna del gas
In alcune situazioni specifiche, l’utente è tenuto per legge a pagare le bollette già saldate. Attenzione a questo dettaglio.
Le bollette energetiche, così come quelle della linea fissa, sono un tasto dolente per moltissimi cittadini, che si imbattono da tempo con l’aumento dei prezzi. Come se fare attenzione ad eventuali aumenti dovuti a contratti unilaterali e rialzo dell’energia non fosse già abbastanza, c’è un’altra precauzione che non andrebbe sottovalutata.
Secondo la legge, è infatti lecito richiedere all’utente del contratto un secondo pagamento. E sempre secondo la normativa, il cittadino è tenuto ad effettuare, nel dubbio, il pagamento. Sebbene possa sembrare assurdo, questo è quanto stabilito da contratto, a meno che lo stesso cliente non parta prevenuto per evitare questa eventualità.
Bollette pagate, perché viene richiesto un secondo pagamento
Quando un operatore richiede un secondo pagamento per una bolletta già saldata, ci sono motivazioni legali che spiegano questa pratica. Secondo la normativa, in caso di dubbio dell’avvenuto pagamento, gli operatori hanno il diritto di richiedere un nuovo versamento, lasciando al cliente l’onere di fornire la prova che il pagamento è stato effettuato.
La legge che regola questo tipo di situazione è l’articolo 293 del Codice Civile, che stabilisce che le prove relative ai pagamenti, come le bollette, devono essere conservate per un periodo di 5 anni. Questo significa che, se non si dispone della documentazione che attesti il pagamento entro questo lasso di tempo, non è possibile opporsi alla richiesta di un secondo pagamento, anche se siamo certi di aver già versato la somma dovuta. Ma come fare se non si trova la documentazione?
Bollette non pagate e mancata documentazione
Anche se la documentazione per dimostrare il pagamento delle bollette sembra essersi smarrita, vi è ancora qualche speranza. Innanzitutto, può tornare molto utile verificare gli estratti conto bancari o le transazioni sulla carta di credito: spesso i pagamenti sono registrati lì e possono fungere da prova. Quando non si ha nulla di scritto, si può provare a contattare direttamente l’operatore per chiedere una copia della ricevuta. In alternativa, controllare se nell’area clienti online sono disponibili le vecchie bollette.
Se anche dopo aver chiesto assistenza non si risolve, si potrebbe considerare un reclamo formale o l’assistenza legale per tutelare i propri diritti, anche se potrebbe essere comunque necessario effettuare un secondo pagamento.
Insomma, tra vari dubbi e problematiche, la regola è sempre la stessa: meglio prevenire che curare. Se si utilizza ancora il sistema cartaceo e non si vuole tenere plichi di fogli in casa, basta scansionare o fotografare le bollette non appena si ricevono. Questo permette di avere una copia digitale sempre accessibile, da archiviare su un computer o nel cloud.