Assegno circolare: il trucco del furbone per accedere a tutti i bonus 2025 | Funziona ma è illegale
Molti italiani si avvalgono, illegalmente, dell’assegno circolare per abbassare il proprio ISEE: in questo modo ottengono tutti i bonus. Cosa si rischia.
Ottenere più agevolazioni dallo Stato è un’idea che non dispiace a nessuno, specialmente se questi si rivelano significativi per il bilancio finanziario. Tuttavia, i limiti ISEE per ottenere determinati bonus sono alquanto stringenti, anche per questo 2025.
Per questo motivo moltissime persone che a gennaio si ritroveranno a dover rinnovare la DSU, perderanno la possibilità di ottenere benefici, magari già ottenuti in passato. Tra chi si arrende alla realtà, c’è anche chi, illegalmente, prova ad abbassare il proprio reddito, così da dimostrarsi meno adempiente di quanto sia realmente agli occhi dello Stato.
Tra le varie tecniche in voga negli ultimi anni, spicca quella dell’assegno circolare. Si tratta di un titolo di credito che viene emesso dall’istituto bancario, su richiesta del cliente ed intestato ad un terzo, ossia il beneficiario. Grazie a il suo meccanismo, il cliente riesce ad abbassare il proprio reddito.
Come si abbassa l’ISEE con l’assegno circolare
Di frode si parla, questo dobbiamo precisarlo. Eppure negli ultimi anni moltissimi clienti bancari si avvalgono di questo sistema per nascondere i propri ‘averi’.
L’assegno circolare, in effetti, è uno strumento legittimo in contesti ben definiti, ma nelle mani dei furbetti si trasforma in un metodo per abbassare artificialmente l’ISEE, con il solo obiettivo di accedere indebitamente a bonus e agevolazioni statali.
Si tratta, nel dettaglio, di un titolo di credito emesso dalla banca, su richiesta del cliente, e intestato a una terza persona (il beneficiario). A differenza di un normale assegno bancario, che può essere ritirato solo dal titolare del conto, l’assegno circolare è garantito dalla banca, che ne verifica la copertura prima di emetterlo. Non si tratta, infatti, di un semplice documento: è una promessa di pagamento già ‘coperta’ dalla banca.
Quando viene utilizzato in maniera impropria, però, il suo scopo cambia. I furbi lo sfruttano per ‘svuotare’ il proprio conto corrente, facendo emettere un assegno circolare intestato a un parente o a un amico di fiducia. In questo modo, il saldo del conto corrente viene abbassato temporaneamente, con il risultato di ridurre l’importo considerato ai fini del calcolo dell’ISEE. Ma qui sta la truffa: l’assegno non verrà mai incassato dal beneficiario, rimanendo sostanzialmente ‘congelato’ presso la banca.
Una volta emesso, il titolo resta nelle mani del richiedente che, successivamente, può decidere di revocarlo e riottenere il denaro versato. Nel frattempo, l’ISEE del soggetto sarà più basso, e il malintenzionato potrà accedere a agevolazioni e bonus statali.
Tuttavia, questo comportamento non è solo moralmente scorretto, ma è anche illegale. Vediamo le conseguenze nel caso in cui l’INPS o l’Agenzia delle Entrate volesse fare indagini più approfondite.
Assegno circolare per abbassare l’Isee: le conseguenze legali
Avvalersi dell’assegno circolare per abbassare il proprio reddito dichiarato, espone a diverse conseguenze. Il rischio è quello di essere scoperti dal fisco, che potrebbe avviare un’indagine sulla provenienza dei fondi.
Le banche, infatti, sono obbligate a registrare tutte le operazioni, incluse le transazioni legate agli assegni circolari, e la mancanza di giustificazioni per l’emissione di un assegno che non viene mai incassato potrebbe scatenare un’indagine fiscale.
Chi compie questa frode rischia una denuncia per truffa, con conseguenze gravi. La pena va da uno a cinque anni di reclusione, con una multa che può arrivare fino a 1.549 euro, come previsto dall’articolo 640 del Codice Penale. In altre parole, il tentativo di ‘risparmiare’ con un ISEE più basso potrebbe trasformarsi in una spesa ben più alta, e non solo in termini economici.