TARI 2024, ti spetta un rimborso dell’80% se vai all’ASL | Chiedi subito questo foglio

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Scopri come ottenere un rimborso dell’80% con un semplice passaggio all’ASL e risparmiare sulla tassa sui rifiuti.

La TARI (Tassa sui Rifiuti) è una delle imposte più discusse dai cittadini italiani, ma nel 2024 potrebbe esserci una novità interessante.

Sarebbe, di fatto, possibile ottenere un rimborso dell’80% dell’importo pagato chiedendo un foglio specifico andando all’ASL (Azienda Sanitaria Locale).

Il rimborso dell’80% può richiedere alcune settimane o mesi, a seconda delle tempistiche di lavorazione del Comune. Non aspettare l’ultimo momento: informati subito.

Ogni Comune, infatti, potrebbe avere regole leggermente diverse. Controlla il sito ufficiale o recati personalmente agli uffici preposti per evitare di perdere questa opportunità.

Tari 2024: rimborso dell’80%

La Tassa sui Rifiuti (Tari) è un’imposta locale che copre i costi di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti urbani. Tuttavia, possono verificarsi errori o disservizi che portano al pagamento di importi superiori al dovuto. In questi casi si può richiedere un rimborso. Hanno diritto al rimborso, infatti, coloro che hanno versato un importo superiore al dovuto. Ciò può accadere per errori di calcolo nella determinazione della quota fissa o variabile della Tari. La legge 147/2013 consente di richiedere uno sconto fino all’80% della Tari in caso di gravi inefficienze del servizio, comprovate da certificazioni dell’ASL che attestino un pericolo per la salute pubblica.

Se il punto di raccolta è situato a una distanza eccessiva dall’abitazione, è possibile ottenere uno sconto fino al 40% sulla tassa. La distanza massima ammissibile è generalmente regolamentata dai Comuni. La Tari si compone di una quota fissa, determinata dalla superficie dell’immobile e dal numero di occupanti e di una quota variabile che dipende esclusivamente dal numero di occupanti. Un errore comune è l’applicazione della quota variabile anche alle pertinenze, come garage e cantine, quando dovrebbe essere riferita solo all’abitazione principale. Questo errore può comportare un aumento ingiustificato dell’importo dovuto.

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Come richiedere il rimborso

Per ottenere un rimborso della Tari, è necessario presentare la domanda al Comune, online, accedendo al sito web del Comune e compilando l’apposito modulo oppure presso gli uffici comunali, recandosi di persona allo sportello fisico dedicato. La domanda deve essere presentata entro 5 anni dal pagamento errato, mentre l’ente ha 180 giorni di tempo per esaminare e rispondere alla richiesta.

Il ritardo nel pagamento comporta una sanzione del 30% dell’importo dovuto, riducibile tramite il ravvedimento operoso se si regolarizza il pagamento: entro 15 giorni, la sanzione è ridotta allo 0,1% giornaliero; entro i 90 giorni, la sanzione è ridotta all’1,67%. Se l’importo non versato supera i 30.000 euro, si rischia una denuncia per evasione fiscale, punibile con pene detentive. Se il Comune respinge la richiesta di rimborso, il contribuente può presentare ricorso entro 60 giorni alla Commissione tributaria provinciale. Questo passo è necessario per contestare formalmente il rifiuto e cercare di ottenere giustizia.