Fermo amministrativo, ormai è carta straccia: con la nuova legge è diventato illegittimo | Non possono toglierti più l’auto
Con la nuova normativa, il fermo amministrativo perde efficacia: i mezzi non possono più essere bloccati.
Da sempre, il fermo amministrativo è stato utilizzato dalle pubbliche amministrazioni per recuperare crediti insoluti, come multe non pagate o debiti tributari.
Tuttavia, una recente modifica normativa ha drasticamente cambiato le carte in tavola, rendendo il fermo amministrativo sempre meno applicabile e, secondo alcuni esperti, addirittura illegittimo.
Scopriamo cosa prevede questa nuova legge e perché non potranno più toglierti l’auto. Questa svolta potrebbe essere un sollievo per molti automobilisti.
La misura era spesso applicata indiscriminatamente, senza considerare l’effettiva capacità economica del debitore.
Fermo amministrativo: normativa
Il fermo amministrativo è un istituto giuridico che trova applicazione in situazioni di recupero crediti non pagati, come tributi, multe o altre obbligazioni a favore dello Stato o di enti locali. Questo strumento cautelare, regolato principalmente dall’articolo 86 del D.P.R. 602/1973, implica il “blocco” di beni mobili registrati del debitore, con particolare riferimento ai veicoli, limitandone l’utilizzo. In questo contesto, emergono questioni rilevanti in merito alla legittimità degli atti amministrativi e alla corretta applicazione delle norme, con un focus particolare sulla competenza territoriale degli uffici che emettono il provvedimento.
L’adozione del fermo amministrativo si configura come una misura cautelare destinata a sollecitare il debitore al pagamento. Tuttavia, la procedura prevede una serie di passaggi volti a garantire trasparenza e tutela dei diritti del contribuente. Innanzitutto, il debitore deve ricevere una notifica formale che gli consenta di saldare l’importo entro 30 giorni per evitare il blocco. Se il pagamento non avviene entro i termini, il fermo viene iscritto nei registri pubblici (ad esempio, PRA per i veicoli), impedendone la circolazione.
Quando è illegittimo
Veicoli destinati a persone con disabilità o strumentali all’attività lavorativa non possono essere sottoposti a fermo amministrativo. Il contribuente può avvalersi di specifici modelli (F2 e F3) per richiedere la sospensione o l’annullamento del provvedimento in caso di illegittimità. Un aspetto importante nella gestione del fermo amministrativo è il rispetto della competenza territoriale degli uffici preposti. La normativa prevede che ogni ufficio operi entro un ambito territoriale corrispondente al domicilio fiscale del contribuente. Un provvedimento emesso da un ufficio incompetente risulta viziato e illegittimo.
Un caso emblematico riguarda la recente pronuncia della Corte di giustizia tributaria di Bari, che ha accolto il ricorso di un contribuente residente a Bologna contro un fermo amministrativo emesso dall’ufficio di Bari. La Corte ha evidenziato che la violazione della competenza territoriale compromette il diritto del contribuente a ricevere un provvedimento conforme alla legge. Tale sentenza rappresenta un importante riferimento per le future contestazioni. La normativa consente agli uffici di delegare formalmente le proprie funzioni, come previsto dall’articolo 46 del D.P.R. 602/1973. Tuttavia, questa delega deve essere specifica e formalizzata, pena l’invalidità dell’atto. Un vizio nella delega, o la sua totale assenza, non può essere sanato successivamente e comporta l’annullamento del fermo.