Per una volta pagate voi per tutti | Salvini se la prende con gli over 60: 200€ di nuova tassa obbligatoria
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Ancora una volta, il governo mette le mani nelle tasche degli italiani, e questa volta a farne le spese sono i nostri anziani.
Mentre il Paese è alle prese con una crisi economica senza precedenti, l’inflazione galoppante e una disoccupazione che non accenna a diminuire, ecco arrivare l’ennesima stangata.
Una nuova tassa obbligatoria di 200€ che si abbatte come un fulmine a ciel sereno sugli over 60.
Mentre i giovani faticano a trovare lavoro e le famiglie arrivano a malapena a fine mese, si va a colpire una fascia di popolazione che ha già dato tanto nel corso degli anni.
Ora gli anziani si trovano a dover fare i conti con un nuovo ostacolo oltre che ad una pensione spesso insufficiente e con spese mediche sempre più elevate.
Salvini scaglia una nuova tassa
L’INPS ha concluso le verifiche sui bonus da 200 e 150 euro erogati nel 2022 e ha individuato coloro che non avevano diritto a riceverli. La beffa è che ora dovranno restituire le somme percepite, con un recupero che avverrà direttamente attraverso trattenute sugli assegni pensionistici. Nel 2022, il governo Draghi introdusse, con il decreto Aiuti (DL n. 50 del 17 maggio 2022), un bonus una tantum da 200 euro destinato a lavoratori, pensionati e disoccupati con un reddito annuo non superiore a 35.000 euro.
Successivamente, con il decreto Aiuti-ter (DL n. 144/2022, art. 19), venne introdotto un ulteriore bonus da 150 euro, riservato ai pensionati con redditi inferiori a 20.000 euro. In entrambi i casi, i pagamenti furono effettuati in automatico sulla base del reddito presunto del 2021, ma con l’impegno da parte dell’INPS di effettuare controlli successivi. Ora, con il completamento delle verifiche, è arrivato il momento del recupero delle somme indebitamente percepite per coloro che avendo superato le suddette soglie non erano nella condizione di poter beneficiare del sostegno.
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Chi deve restituire il bonus sulla pensione?
L’INPS ha individuato i pensionati che hanno superato le soglie reddituali previste e ha già avviato la fase di recupero delle somme. Per questi soggetti, la comunicazione ufficiale è già disponibile sulla Piattaforma Send, il servizio di notificazione digitale degli atti della Pubblica Amministrazione. Dovranno restituire il bonus i pensionati che nel 2021 avevano un reddito superiore ai limiti previsti, ovvero oltre 35.000 euro per il bonus da 200 euro e oltre 20.000 euro per il bonus da 150 euro.
L’INPS ha stabilito che la restituzione non avverrà in un’unica soluzione, ma attraverso trattenute mensili sulla pensione. L’importo sarà di 50 euro al mese e il recupero inizierà da giugno 2025. Nel caso in cui non sia possibile trattenere l’importo direttamente dall’assegno pensionistico, l’INPS invierà invece un avviso di pagamento tramite PagoPA. Per molti pensionati, questo significa che la pensione subirà una riduzione per diversi mesi, fino a quando l’intero importo non sarà stato restituito.