Piove di Sacco, madre annega sua figlia nel water dopo il parto | Il macabro ritrovamento dei Carabinieri

Carabinieri
Atroce delitto a Piove di Sacco – Pixabay – Morlizzatore.it

Una neonata annegata nel water dopo il parto. Dopo il sopralluogo dei carabinieri l’atroce verità su cosa è accaduto.

Sono le indagini della Procura a svelare, uno dopo l’altro, i dettagli di ciò che succedeva all’interno del “Serale Club” di via Brigata Padova 55 a Piove di Sacco. Un lap-dance club trasformato in alcova per la prostituzione.

Lì, al primo piano della palazzina, venivano ospitate le ballerine del club, Melissa Machado Russo, una delle ragazze del “Serale”, ha partorito nel wc la sua bambina, uccidendola tirando lo sciacquone.

E sono state quelle stesse indagini condotte a far emergere come il metodo di pagamento più in voga al Serale, fosse quello elettronico.

Anche se si trattava di saldare il conto di incontri ad alto tasso erotico.

La bimba era viva

L’autopsia sulla neonata, uccisa dalla sua mamma in un appartamento sopra il night “Serale club”, è stata effettuata con un risultato terribile.

Gli esiti completi saranno pronti tra alcune settimane, ma da una prima analisi sul quel corpicino, la bambina sarebbe morta annegata: aveva acqua nei polmoni. Del resto il referto stilato dai medici del Suem 118, intervenuti intorno alle 5 del mattino nella palazzina di via Borgo Padova, descrive una neonata formata, partorita viva e, soprattutto, morta annegata.

Madre killer
Madre uccide neonata – Pixabay – Moralizzatore.it

La madre agli arresti domiciliari

Gli operatori del 118, che sono stati chiamati in quella casa, hanno trovato la bimba con la testa incastrata nel water. Da qui si è arrivati all’ipotesi, ovviamente ancora da confermare, che la donna avesse anche tirato lo sciacquone più volte. Quando non sarebbe riuscita a liberarsi del corpo ha chiamato prima le sue colleghe di lavoro. La madre della neonata si trova ora agli arresti domiciliari: si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Resta da chiarire ora il contenuto del suo diario.

I carabinieri hanno rinvenuto sulla scena il diario segreto della donna ben nascosto in un armadio di casa. I militari hanno letto quello che la donna avrebbe scritto. Nel diario la signora si sarebbe definita una “vampira” e avrebbe fatto riferimento anche al vampirismo come tratto della sua personalità. Questo potrebbe essere un futuro strumento della difesa durante il processo. Con questi pseudo deliri scritti si potrebbe chiedere una perizia per accertare le capacità di intendere e volere della signora Russo al momento dell’omicidio. Per ora si trova agli arresti domiciliari nell’abitazione dei suoi genitori a Cassano delle Murge in provincia di Bari accusata di omicidio volontario aggravato.