La mortalità delle partorienti è ancora elevata secondo l’OMS | Come è possibile che nel 2025 si muoia ancora di parto?

Nonostante la medicina abbia fatto dei progressi incredibili, le donne muoiono ancora di parto. Bisogna capire in Italia cosa non funziona.
Per ovviare al problema delle morti in sala parto è stato introdotto il sistema di sorveglianza della mortalità materna coordinato dall’ISS.
In questo modo si raccolgono dati completi e affidabili sulla mortalità materna in 16 Regioni e 2 Province Autonome e così dal 2021 si riesce ad avere dati sul 97% dei nati in Italia.
Gli obiettivi della sorveglianza sono: rendere disponibili stime affidabili della mortalità materna e individuare i principali determinanti delle morti materne.
Grazie alla sorveglianza è possibile promuovere interventi di sanità pubblica finalizzati al miglioramento della qualità dell’assistenza al percorso nascita e alla prevenzione delle morti evitabili.
Morire in sala parto
Purtroppo ci sono ancora decessi materni in Italia, anche se il numero è molto ridotto rispetto al passato. Tuttavia, ci sono diverse ragioni complesse per cui questo può succedere. Ovviamente il parto è un momento medicalmente complesso e non tutte le complicazioni possono essere anticipate o gestite facilmente. Condizioni come l’emorragia post partum, l’eclampsia, le infezioni gravi o le malformazioni fetali possono evolversi rapidamente e mettere a rischio la vita della madre, nonostante gli sforzi dei medici.
Inoltre, anche se la maggior parte delle donne italiane ha accesso a cure prenatali e ospedali, in alcune aree, l’accesso a servizi sanitari ottimali può essere limitato. La carenza di personale o la difficoltà di raggiungere rapidamente gli ospedali può aumentare il rischio. Infatti, le disuguaglianze sociali e economiche possono influire sulla salute materna. Donne provenienti da contesti meno favorevoli o con minori risorse possono avere un accesso limitato a un’assistenza sanitaria adeguata durante la gravidanza.
Il sistema di sorveglianza della mortalità materna
La metodologia del sistema di sorveglianza è ispirata a quella della sorveglianza della mortalità materna del Regno Unito basata su indagini confidenziali, nata nel 1952 e considerata il gold standard a livello internazionale: la sorveglianza consente l’identificazione, la notifica e la raccolta di dati completi e affidabili su tutte le morti materne; le indagini confidenziali utilizzano metodi qualitativi per valutare la qualità dell’assistenza e determinare le criticità suscettibili di miglioramento.
Purtroppo il fatto che ci siano ancora decessi indica che le sfide nella cura della gravidanza e del parto non sono del tutto superate. La prevenzione, il miglioramento dell’accesso alle cure e la formazione continua dei professionisti sanitari sono fondamentali per ridurre ulteriormente questi casi.