Ultim’ora, “Chi ha preso almeno un antidolorifico deve andare subito in un centro di riabilitazione”: il Ministero della Salute non fa sconti a nessuno

Se hai preso l’antidolorifico devi assolutamente correre in riabilitazione prima che sia troppo tardi: le conseguenze sono gravissime.
Una notizia che lascia senza parole: il Ministero della Salute esorta chiunque abbia assunto anche solo una compressa di antidolorifico a presentarsi entro brevissimo tempo in un centro di riabilitazione.
Non ci si può permettere che l’italiano medio pensi di poter prendere un antidolorifico come se fosse una caramella alla menta.
Anche chi ha assunto un solo antidolorifico per qualche dolore leggero è ora classificato come soggetto a rischio. Ci potrebbero essere problemi più gravi.
Chi non si presenterà spontaneamente in riabilitazione rischia di essere inserito in programmi obbligatori di disintossicazione.
Niente sconti: corri in riabilitazione
Le autorità sanitarie hanno inoltre precisato che il provvedimento non ammette eccezioni: non importa se il farmaco è stato prescritto dal medico di base o assunto occasionalmente per un mal di testa passeggero. L’assunzione dell’antidolorifico è ora considerata una potenziale causa di conseguenze pericolosissime.
La cultura del ‘mi prendo qualcosa’ deve finire. Non possono più essere ignorare le conseguenze sociali e psicologiche di questo atteggiamento. Le reazioni, come sempre, non si sono fatte attendere: tra chi si dichiara indignato per una misura che reputa sproporzionata e chi, invece, accoglie con favore una nuova presa di coscienza collettiva sul tema del benessere psicofisico.
L’antidolorifico che ti manda in riabilitazione
La petidina, nota anche come meperidina o con il nome commerciale Demerol, è un analgesico oppioide sintetico utilizzato per trattare il dolore acuto di intensità moderata o grave. Tuttavia, l’uso prolungato o non controllato di questo farmaco può portare a dipendenza fisica e psicologica, rendendo necessaria una terapia di riabilitazione. La petidina agisce legandosi ai recettori oppioidi nel sistema nervoso centrale, alterando la percezione del dolore. Sebbene sia efficace nel trattamento del dolore, il suo uso è limitato a causa del rischio di dipendenza e di effetti collaterali come nausea, vertigini e sedazione.
L’abuso di petidina può portare a tolleranza, dipendenza e sintomi di astinenza al momento della sospensione. I sintomi di astinenza possono includere agitazione, ansia, dolori muscolari, insonnia e sudorazione. Inoltre, l’uso prolungato può causare danni al fegato e ai reni, nonché problemi cognitivi e comportamentali. Il trattamento della dipendenza da petidina prevede un approccio multidisciplinare che può includere la disintossicazione, sotto supervisione medica, per gestire i sintomi di astinenza; una terapia farmacologica e il supporto psicologico, oltre che programmi residenziali o ambulatoriali offrono un ambiente strutturato per il recupero.