Ultim’ora codice della strada, “Addio multe, non le applichiamo più”: i vigili urbani ci hanno rinunciato

L’annuncio dei vigili urbani porterà davvero alla fine di un’era per gli automobilisti indisciplinati?
La bomba mediatica è deflagrata nelle ultime ore: i vigili urbani avrebbero deciso di non applicare più le multe per le infrazioni al codice della strada.
Una notizia che ha del clamoroso e che cambierebbe radicalmente la percezione delle regole e delle sanzioni nelle nostre città.
Cosa ha spinto gli agenti a questa clamorosa rinuncia? Quali saranno le conseguenze sul traffico, sulla sicurezza dei pedoni e sulla vivibilità urbana?
Le domande si affollano mentre si attende una conferma ufficiale che potrebbe segnare un punto di non ritorno nel rapporto tra cittadini e istituzioni preposte al controllo del territorio.
La volta buona per dire addio alle multe
Una bufera si abbatte sulla riscossione delle multe per divieto di sosta: le recenti modifiche al Codice della Strada stanno mettendo a dura prova i vigili urbani, tanto da far vacillare l’applicazione stessa delle sanzioni. Sembra incredibile, ma la nuova normativa, entrata in vigore lo scorso 14 dicembre con la legge 177/2024, sta mettendo a tal punto in difficoltà i corpi di polizia municipale da far vacillare l’applicazione delle multe per divieto di sosta. La ragione? Un meccanismo di calcolo delle sanzioni così farraginoso e complesso che, stando a indiscrezioni provenienti da diversi comandi locali, sta portando gli agenti a gettare la spugna, preferendo evitare contestazioni e perdite di tempo.
La nuova formulazione degli articoli 7, 157 e 158 del Codice stabilisce che l’importo della multa sia ora direttamente proporzionale alla durata della sosta vietata, fino al momento dell’accertamento della violazione. Più tempo si lascia l’auto in divieto, più salato sarà il conto. Tuttavia, è proprio nella traduzione pratica di questo principio che si annidano le difficoltà. Come quantificare con precisione il tempo trascorso in infrazione, soprattutto in contesti di parcheggio a pagamento dove le dinamiche di sosta possono essere variegate e complesse? Sembra che per gli agenti operanti su strada, districarsi tra orari, frazioni di tempo e tariffe sia diventato un rebus.
Effetto boomerang
La tanto attesa riforma del Codice della Strada, pensata per portare maggiore equità e proporzionalità nel sistema sanzionatorio, rischia di trasformarsi in un boomerang. La complessità introdotta nel calcolo delle multe per divieto di sosta sta generando un’impasse operativa che potrebbe paradossalmente portare a una de facto “rinuncia” all’applicazione delle sanzioni da parte dei vigili urbani, o, nel migliore dei casi, a un’applicazione indiscriminata delle sanzioni massime.
Un epilogo inatteso che solleva seri interrogativi sull’efficacia e la praticità delle nuove norme e sulla necessità di un intervento urgente per semplificare e chiarire le procedure, evitando che le strade italiane diventino terra di nessuno per quanto riguarda il rispetto delle regole di sosta.