Bolletta gonfia, chiedi il risarcimento presentando questo foglio | Ti hanno ingannato
In un periodo in cui i costi dell’energia aumentano esiste la possibilità di ottenere un cospicuo risarcimento in caso di bolletta esagerata
La crisi economica sta condizionando la vita di milioni di cittadini e di famiglie in tutta Europa. L’aumento sconsiderato di materie prime, energia elettrica e gas, provocato in gran parte dalla guerra russo-ucraina scoppiata due anni e mezzo fa, sta mettendo in ginocchio intere classi sociali.
Se poi oltre all’aumento in bolletta i contribuenti si ritrovano a dover spendere per l’acquisto di una casa una cifra superiore al reale valore dell’immobile, a quel punto al già ingente danno rischia di aggiungersi anche la più clamorosa delle beffe.
Tra i vari parametri utilizzati per fissare il prezzo di un appartamento, uno dei più significativi è la cosiddetta certificazione energetica. In base alla classe a cui appartiene l’immobile il prezzo dello stesso è soggetto a oscillazioni importanti.
Può capitare a volte e purtroppo non di rado che la suddetta certificazione risulti sbagliata. Il problema si amplifica nel momento in cui questa scoperta avvenisse dopo che l’appartamento è stato venduto.
È sbagliata la classe energetica? Se ne può uscire in questo modo
A questo punto l’acquirente può sentirsi giustamente in diritto di ottenere un risarcimento, visto che l’attestato di prestazione energetica (APE) rilasciato dallo stabile di cui fa parte l’immobile è servito a determinarne il prezzo di vendita.
Si tratta di una materia complessa e delicata di cui si è occupata nel recente passato anche la giustizia ordinaria come ad esempio il Tribunale di Trani in una sentenza emanata a dicembre del 2022. Un verdetto maturato in risposta a una richiesta ben precisa di risarcimento dovuta all’acquisto di un immobile con un APE sbagliato.
Hai speso più del dovuto per comprare casa? Puoi essere risarcito
Pertanto il valore economico dello stesso appartamento non corrispondeva a quello reale e il compratore si era ritrovato a spendere una cifra superiore a quella dovuta. Il Tribunale alla fine ha sottolineato che se la classe energetica indicata è diversa da quella effettiva, all’acquirente spetta un risarcimento per la relativa perdita di valore del fabbricato stesso.
Se dunque i compratori avessero da subito conosciuto la corretta classe energetica, avrebbero sicuramente sborsato una cifra inferiore a quella versata. Data la perdita di valore il risarcimento è determinato dai termini fissati e condivisi dal Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), nominato per l’occasione.