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Speciale Elezioni

EUROPEE, CORRAO (M5S): SALVINI ALLEATO CON I SOVRANISTI INDOSSA LA FELPA CON SCRITTA ‘PRIMA L’AUSTERITY’?

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“Matteo Salvini ora ha una nuova felpa, quella che gli ha regalato Sebastian Kurz, con su scritto ‘Prima l’austerity’. Il cancelliere austriaco che piace tanto al leader della Lega invoca sanzioni più severe contro chi sfora le regole sul debito. Ci tratta come la Grecia, ci considera il malato d’Europa. Salvini cavalca l’onda sovranista che in tutta Europa è molto in voga. Ma non ha alcuna strategia: una alleanza internazionale di sovranisti è un controsenso, un’assurdità, così si mette a repentaglio un principio irrinunciabile come quello della solidarietà. Noi non ci siederemo mai al tavolo coi nemici dell’Italia, come sta facendo Salvini alleandosi coi falchi rigoristi tedeschi o austriaci”, così in una intervista pubblicata oggi su Il Foglio l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao.

Regione Sicilia, Figuccia si dimette. Musumeci: “Nessuna crisi politica”

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“IMPOSSIBILE LA PROSECUZIONE DEL MANDATO. SONO UN UOMO LIBERO”

Dopo tensioni e polemiche con Gianfranco Miccichè, Vincenzo Figuccia ha scelto di dimettersi da assessore regionale all’Energia. Figuccia non avrebbe gradito l’uscita del neopresidente sul tetto agli stipendi d’oro.

Si tratta di una decisione maturata dopo profonda e attenta riflessione, ponderata su aspetti di carattere politico e supportata da valutazioni di natura tecnica e personale. Per queste ragioni ho deciso di rassegnare le mie irrevocabili dimissioni, rimanendo garante e anello di congiunzione fra i cittadini e i luoghi deputati a legiferare per il cambiamento. Continuerò a lavorare per le reali priorità di questa terra, in linea con i percorsi concreti che il Presidente Musumeci sono certo sarà capace di creare con il conforto, il sostegno e la condivisione dei siciliani che meritano di sognare e, soprattutto, di avere un futuro migliore

La sua scelta è stata ribadita in queste ore con parole inequivocabili. E così  Figuccia lascia l’incarico nella giunta di Musumeci, scegliendo i suoi elettori e la sua vocazione: stare con la gente e lavorare con tutti coloro che hanno interesse a risolvere i problemi.

” Le mie dimissioni sono decisamente irrevocabili perché possa arrivare ai siciliani un messaggio chiaro: non siamo tutti uguali, ci sono persone impegnate in politica che non sono legate al potere per il potere. C’è stato un vero e proprio attentato  alla credibilità di questo governo attraverso le dichiarazioni che sono state rese da un presidente dell’assemblea su un tema che davvero fa rabbrividire chiunque. La gente vuole la politica vicina al popolo e quel genere di dichiarazione prende le distanze da tutti coloro che stanno male e che soffrono. È una vera offesa a chi non può mangiare”.

“NESSUNA CRISI POLITICA. SARÀ SOSTITUITO”

All’indomani delle dimissioni dell’assessore regionale all’Energia, Nello Musumeci ribadisce l’assenza di una crisi politica:

Non c’è nessuna crisi politica. Le dimissioni non sono elemento di grande novità. Bisogna avere rispetto.  Figuccia ha deciso, con una lettera densa di umanità, di lasciare il ruolo di assessore. Questo dispiace a tutti noi, ma dobbiamo rispettare questa scelta

Si apre così la corsa alla successione. Il governatore siciliano conclude: “io ho avocato a me la delega dell’assessore Figuccia. Vi farò sapere quando sarà sostituito. Punto e basta“.

 

Musumeci e Crocetta: siparietto e scambio di doni alla proclamazione del neogovernatore

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Quest’anno niente Rolex in diamanti per Nello Musumeci che stamattina ha varcato per la prima volta il portone di Palazzo dei Normanni da presidente della Regione. Il neogovernatore è stato ricevuto con cene di giubilo, applausi e cori improvvisati dentro e fuori Palazzo d’Orleans. Ad accoglierlo per il passaggio di testimone c’era anche Rosario Crocetta: i due si sono scambiati dei doni, leggermente meno impegnativi rispetto all’orologio con 60 diamanti incastonati che Raffaele Lombardo aveva regalato a Crocetta nel giorno dell’insediamento.

L’ex presidente dell’Ars, come era accaduto con Lombardo, ha optato per una scelta letteraria, consegnando “Viaggio in Sicilia” di Wolfgang Goethe a Musumeci.  «Visto che lei è una persona trasgressiva avrei voluto donarle un libro di Pasolini, ma non ho trovato quello che cercavo – ha detto Musumeci – io il mio dissenso al suo governo l’ho sempre espresso in Aula perché sono una persona leale e non mi piacciono complottisti e cortigiani».  Alla fine il neogovernatore ha ricambiato il regalo di Crocetta con ben ben cinque opere di Oscar Wilde.

Crocetta ha ringraziato e confessato di non avere avuto «difficoltà a riconoscere la sua vittoria – ha detto Crocetta rivolgendosi a Musumeci – siamo due persone estremamente coerenti e fedeli alle nostre idee pur nella nostra diversità politica. In questi anni ho visto molti cambi di casacca e mi è dispiaciuto. Le auguro sinceramente un buon lavoro». Un fair play ricambiato: «Lei e io apparteniamo a un tipo di formazione politica che negli ultimi anni purtroppo è diventata un oggetto raro», ha replicato Musumeci.

Non sono mancate però le frecciatine: da quella di Musumeci sulla trasgressività di Crocetta a quella sull’«importanza di essere onesto» richiamata da un divertito ex governatore al momento di ricevere il libro “L’importanza di chiamarsi Ernesto”.  Il siparietto si è concluso con la battuta del leader della coalizione di centro-destra che augura scherzosamente «buon riposo» ad un Crocetta che manifestava incertezza sul continuare il suo percorso politico.

 

 

Regionali Sicilia, Musumeci in testa su Cancelleri

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Manca ormai pochissimo alla fine dello spoglio e la Sicilia saprà con certezza chi la governerà. Intanto, si consolida la vittoria di Nello Musumeci con il 39,6%  in testa sul candidato pentastellato Giancarlo Cancelleri, con il 34,9%.

Sconfitta per Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra, che si classificherebbe terzo. Leoluca Orlando commenta così il risultato elettorale: “Su questa esperienza ha pesato come un macigno il disastroso e fallimentare governo Crocetta e l’atteggiamento di alcuni dirigenti del Pd legati troppo a questo esecutivo, confermatosi una calamità istituzionale”. E prosegue su Micari: ” C’era, ma non in campo largo e su questo occorre interrogarsi. La sinistra non può continuare imperterrita su scelte minoritarie che lasciano campo a soluzioni clientelari”.

UNA SINISTRA CHE SI È TIRATA FUORI DALLA COMPETIZIONE

Per il sindaco di Palermo il risultato di queste elezioni deriverebbe “dall‘egoismo fazioso di una sinistra che si è tirata fuori da questa competizione rischiando di consegnare la Sicilia al M5S, che non si è mai dimostrato capace governare”.

E da Catania esulta Giorgia Meloni: “Con tutti i margini di sicurezza possiamo dire che oggi è una giornata per festeggiare. Mi pare  che la vittoria di Nello Musumeci sia abbastanza chiara, vince la Sicilia che vuole ricostruire e non chi la vuole distruggere e la Destra coerente”.

Il candidato del centrodestra sembra aver ottenuto consenso nelle province di Caltanissetta (41%), Catania (42%), Messina (47%) e Palermo (38%).

LE LISTE

Secondo la proiezione sulle liste basata su un campione del 49% il M5s è al 28,2%. Dopo il Movimento 5 Stelle il partito più votato è Forza Italia con il 13,1%. A seguire Udc 7%, FI- Noi con Salvini 7,0%, Popolari e autonomisti 5,3%, Diventerà bellissima 5,0%. Nel centrosinistra il Pd sarebbe al 10,9%, Sicilia futura-Pdr-Psi 6,7%, Apcentristi per Micari 5%, Micari presidente 4%.

Purtroppo, la vera “vittoria” spetta al partito dell’astensionismo: più di un elettore su due non ha votato e solo il 46,76% si è recato alle urne.

Regionali sul web: Musumeci il più cercato, Cancelleri domina Facebook e Twitter. Fava batte Micari

in politica/Speciale Elezioni di

Internet riveste ormai un’importanza fondamentale per il dibattito politico, siciliano compreso, e attraverso l’analisi di tre dei principali colossi del web si possono ricavare spunti interessanti sulla diffusione che i diversi candidati e i loro contenuti hanno avuto sulla rete. I dati ci dicono che Giancarlo Cancelleri e Nello Musumeci sembrano avere nettamente più slancio, con Claudio Fava un po’ indietro. Il candidato meno attivo e con meno seguito pare invece Fabrizio Micari che potrebbe pagare questa distrazione proprio con il voto dei più giovani.

Google

Nell’ultimo mese Nello Musumeci si trova sensibilmente in vantaggio: il numero delle volte in cui è stato cercato su google dalla sicilia il nome dell’ex missino è doppio rispetto a quello di Fava e Cancelleri, triplo addirittura in confronto a Micari.

Dai primi giorni di novembre però Claudio Fava sembrerebbe avere recuperato terreno: prendendo in esame le ricerche degli utenti dal primo novembre i suoi punteggi aumentano di oltre il 30% rispetto a quelle dell’ultimo mese, mentre non si registrano significative variazioni per Cancelleri e Musumeci, mentre le ricerche su Fabrizio Micari – già non troppo frequenti – sono diminuite addirittura del 60%.

Facebook

Sul re dei social a fare da padrone è il leader regionale del Movimento: quasi 160mila fan che nell’ultima settimana hanno interagito oltre 450mila volte con Cancelleri. Segue Musumeci con oltre 61mila fan e quasi 80mila interazioni settimanali. Claudio Fava ha raccolto 25mila fan mentre Fabrizio Micari è di nuovo fanalino di coda con 20mila fan.

Twitter

Cancelleri prevale in termini di seguaci anche sul portale dei cinguettii, quello preferito da utenti e addetti ai lavori per scambiare opinioni (e invettive) politiche: con 20mila follower stacca Fava che invece ne ha collezionati oltre 9mila. Poco indietro Musumeci che ne conta oltre 6.600, mentre Micari si trova ancora una volta molto indietro nelle statistiche: solo 1342 follower per lui.

Se però consideriamo il dato più importante dell’ “influenza”, ossia dell’autorevolezza dei candidati su twitter, followerwonk ci dice che Cancelleri e Musumeci hanno la stessa “social autorithy”. Musumeci è infatti attivissimo sul social cinguettante, pubblica fino a 30 tweet alla settimana: la metà di questi vengono apprezzati e retwittati (ricondivisi cioè) dagli utenti. Cancelleri e Fava non sono così loquaci e si limitano a cinque-sei tweet alla settimana: il candidato del movimento riceve più cuoricini, il vicepresidente della commissione antimafia eccelle per numero di retweet. Per Fabrizio Micari il volume di traffico non è sufficiente a generare dati rilevanti: il candidato dem si piazza così all’ultima posizione anche sul terzo campo di questa particolare competizione politico-eterea, la cui classifica finale risulterebbe così composta:

1. Giancarlo Cancelleri

2. Nello Musumeci

3. Claudio Fava

4. Fabrizio Micari

Adesso il tempo dei tweet e dei post volge al termine e soltanto dalle urne si potrà avere il verdetto finale.

Nello Musumeci incontra i giovani, “Ho dedicato questa campagna elettorale a voi”

in Speciale Elezioni di

Nel trambusto degli ultimi giorni di campagna elettorale, si è svolto questa mattina presso l’hotel Mercure Excelsior di Palermo l’incontro di Nello Musumeci con un gruppo di giovani attivi nel mondo del lavoro, delle professioni e della rappresentanza studentesca e universitaria. Un “incontro ritagliato tra un appuntamento e l’altro” spiega il candidato del centrodestra alla Presidenza della Regione, che non manca di rispondere alle questioni sollevate dagli interventi di Gaetano Sciortino, Emilio Scrudato, Giada Caputo, Marco Culmone e Nino Costa. A turno i giovani si sono rivolti al candidato presidente,  facendosi portavoce di istanze ed esigenze, ma anche di speranze dei giovani siciliani. A dare il via agli interventi Gaetano Sciortino, organizzatore della manifestazione:

Riteniamo importante il confronto con il candidato alla Presidenza Musumeci sui temi che possono riguardare più da vicino i giovani siciliani e confrontarci con lui in questa mattina di campagna elettorale, che diventa un importante momento di confronto volto a manifestare le esigenze provenienti dai giovani siciliani. Abbiamo deciso di sostenere Musumeci perché la sua storia, la competenza che ha mostrato già nell’amministrazione possano farci sperare in un riscatto di questa terra

Musumeci, “La Regione vive la stagione più drammatica”

Questa è la stagione più difficile della Sicilia da quando è finita la guerra. Serve una manovra immediata, anticiclica, di rilancio per ridare ossigeno alle piccole e medie imprese. Ed è la prima cosa che faremo subito dopo la elezione. Uno stato di grande rassegnazione pesa sulla testa dei siciliani

Dopo aver preso la parola, Musumeci chiarisce il valore del suo incontro con i giovani. “Io ho dedicato questa campagna elettorale ai giovani” dice, sottolinenando due drammatici dati della realtà siciliana: 56% di disoccupazione giovanile, 46% di povertà. “È una crisi sociale, una crisi economica. Ma è essenzialmente una crisi della politica. La politica come ceto preposto al governo del territorio non è stata nelle condizioni di poter affrontare una progettualità a lunga scadenza tale da consentire alla Sicilia di vivere il ruolo di protagonista nel Mezzogiorno in Italia e ancora di più nel bacino euro -afroasiatico”.

Punto di forza della Sicilia è, secondo Musumeci, la posizione: “una garanzia, una polizza assicurativa del futuro di questa terra. Un’opportunità che non abbiamo saputo cogliere”.

Cosa accadrà dopo il 5 novembre?

Dopo il 5 novembre nulla sarà più come prima. Nell’uno e nell’altro senso: o la Sicilia sprofonda ancora di più in una recessione dalle dimensioni inimmaginabili o altrimenti si registrerà un difficile, incoraggiante tentativo di risalire

Musumeci spiega che in caso di vittoria di Cancelleri, la Sicilia verrebbe “consegnata alla paralisi“. E sferra un attacco al M5S: ” I grillini sarebbero una sciagura se andassero al governo perché non potrebbero mai  e poi mai obbedire alle regole che si sono dati, improntate all’utopia, all’irrazionalità. Vogliono marcare la loro differenza. Ormai abbiamo capito che sono come gli altri. Forse peggio degli altri”.

“Chi gestisce il denaro pubblico non può essere accusato di falso”

Dopo aver distinto tra vizi e virtù in politica, Musumeci sferra un altro attacco a Cancelleri, definendolo “il primo a falsificare perché candidato abusivo alla presidenza della Regione”, in quanto non avrebbe rispettato le norme interne al Movimento.

E infine, Musumeci regala ai presenti  l’immagine della sua politica ideale:

La politica non è una terra di santi e non è neanche una terra di diavoli. La politica è un’attività umana e l’uomo vi porta su quel terreno le proprie debolezze, le proprie fragilità, le proprie capacità, le proprie virtù. La classe politica deve fare in modo che la buona politica prevalga sulla cattiva politica dei vizi. A questo servono i partiti

 

 

 

 

 

Regionali, Fava: «Candidato M5S cugino di presunto mafioso». Giovedì Pippo Civati a Palermo

in cronaca/politica/Speciale Elezioni di

«Nella lista di Palermo dei 5stelle è candidato Giacomo Li Destri, cugino di primo grado del’omonimo Giacomo Li Destri, sotto processo per associazione a delinquere di stampo mafioso e ritenuto referente di Cosa Nostra a Caltavuturo». Claudio Fava getta altra benzina sul fuoco sulle liste siciliane del Movimento, dopo che stamattina erano corse già polemiche al veleno per il post su Facebook di Angelo Parisi, uomo di fiducia di Cancelleri, che suggeriva di «bruciare vivo» il deputato Ettore Rosato qualora la legge elettorale da lui proposta – il Rosatellum – venga cassata dalla Consulta.

L’accusa

Stamattina in conferenza stampa Fava ha presentato l’ordinanza dell’operazione “Black cat” nel quale compare il nome del candidato pentastellato Giacomo Li Destri, ma non ha perso occasione per attaccare trasversalmente anche Micari e Musumeci: «Una candidatura inopportuna moralmente e politicamente. Dopo avere letto l’ordinanza ho capito perché Cancelleri non ha mai parlato, come ho fatto io più volte, di Riccardo Pellegrino, che è candidato nella lista di Forza Italia a Catania mentre il fratello è sotto processo per mafia».

La replica

«La macchina del fango» si è già messa in moto per l’accusato Li Destri: «Non ho più rapporti con mio cugino da quasi trent’anni per motivi familiari» e «dagli stessi atti emerge come lui stesso chieda notizie di me ad altre persone». Così replica secco il candidato di Cancelleri. Lo scorso luglio il pm ha chiesto 14 anni di reclusione per il cugino, suo omonimo. «Non ho mai pagato, né tantomeno mi è mai stato chiesto ‘pizzo’ in alcuna forma, per un semplice motivo: avrei subito denunciato». Li Destri annuncia anche di voler querelare Fava per diffamazione aggiungendo: «La mia azienda ha il certificato antimafia ed è nella ‘White list‘ della prefettura. Non ho nulla da nascondere, né posso certo rispondere io di eventuali colpe di altri. Non sarà qualche schizzo di fango ad arrestare la riscossa del popolo siciliano».

Fava insiste e attacca anche Micari

«La querela di Li Destri, è il solito modo di buttare il pallone in tribuna» risponde Claudio Fava, il quale aveva fatto notare che dalle «intercettazioni telefoniche inserite nell’ordinanza emergono rapporti concreti tra il candidato del M5s e il cugino presunto capomafia sotto processo» conversazioni in cui quest’ultimo lo rassicurerebbe riguardo a una richiesta di pizzo nei suoi confronti.
«Come e quanto i due cugini Li Destri si siano frequentati lo valuteranno i giudici – aggiunge – Resta come un macigno l’assoluta inopportunità di candidare nella lista dei 5Stelle un imprenditore edile cugino di primo grado di un capomafia delle Madonie arrestato e sotto processo. Gli scrupoli morali che valgono per i candidati di Musumeci a maggior ragione dovrebbero valere per Cancelleri che da mesi parla di onestà a casa degli altri». Poi la stoccata anche a Fabrizio Micari: «La nostra è l’unica lista trasparente. In quella di Micari ci sono candidati che volevano tagliare le tasse agli amici quando erano sindaci».

Pippo Civati e Ottavio Navarra il 2 novembre a Palermo

Dopo le visite dei vari big nazionali, da Di Maio a Berlusconi (Renzi è atteso per venerdì) arrivano i rinforzi anche a sinistra: giovedì Pippo Civati dal tardo pomeriggio sarà a piazza Rivoluzione insieme ad Ottavio Navarra, uno dei candidati più forti di Fava, per sostenere la lista I Cento Passi per la Sicilia. A chiusura della campagna elettorale di Fava, una kermesse musicale a Piazza Bologni a partire dalle 18 del 3 novembre. Interverranno tra gli altri, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il leader di Mdp Pierluigi Bersani.

Problemi e soluzioni. La ricetta di Attilio Licciardi, candidato all’ARS

in Palermo/politica/Speciale Elezioni di

Attilio Licciardi, attualmente sindaco di Ustica, è uno dei candidati- nella lista del PD- per il rinnovo dell’ ARS per Micari presidente. “La Sicilia che non ti aspetti” è il suo slogan.

Lo abbiamo incontrato oggi a Palermo e ci ha raccontato i suoi progetti e le sue idee, oltreché la sua esperienza politica.

L’ESPERIENZA POLITICA E I RAPPORTI COL PD

La nostra chiacchierata comincia con il racconto di un impegno politico che va avanti dai tempi del liceo e dell’università. Dal 2013 Licciardi è sindaco di Ustica, ma “ero già stato sindaco della mia isola tra il 94 e il 2003, accumulando quasi quindici anni di esperienza amministrativa a contatto con le persone” ci racconta, sottolineando l’importanza del contatto con la gente, di studiare i problemi e di risolverli velocemente e con determinazione.

Il candidato deputato è stato anche dirigente del PD e ci spiega la sua vocazione politica: “Credo nel progetto di un centro sinistra riformista. Di lavoro faccio il dirigente sanitario presso la Farmacia Ospedaliera del Policlinico. L’aver fatto sempre volontariamente politica ha accompagnato in qualche modo la mia vita, pur non essendo certamente un politico di professione, avendo il mio lavoro”.

“MI CANDIDO PERCHÈ SONO CONSAPEVOLE DI POTER METTERE A DISPOSIZIONE LA MIA ESPERIENZA”

Con queste premesse Licciardi spiega da cosa nasce la sua candidatura. I punti sono principalmente due: mettere a disposizione dell’ARS le sue competenze e le sue conoscenze e dare spazio a una “nuova classe dirigente, fatta di persone che hanno maturato la loro esperienza nei territori o nelle organizzazioni e che possono affrontare con competenza, dedizione, volontà e passione i problemi della Sicilia”.

La nuova classe dirigente è indispensabile perché la Sicilia possa affrontare le grandi sfide che ha davanti

COSA MANCA ALLA SICILIA?

Tra le questioni più urgenti da risolvere Licciardi annovera la disoccupazione e il “bisogno di dare una prospettiva concreta ai giovani” tramite una formazione qualitativamente più alta e nuove occasioni di lavoro (ad es. valorizzazione beni culturali, archeologici e architettonici). E non solo, perché tra le possibili occasioni di lavoro c’è, secondo il candidato, anche “la scelta verde, che è la grande frontiera dei nuovi posti di lavoro per ingeneri, tecnici, agronomi, ecc..”. E ancora, l’idea di un sistema turistico che finalmente si rinnova grazie a una migliore promozione sul web.

Non è retorica. I nostri ragazzi sono tra i più bravi, tra i più preparati d’Italia. Lo vanno a dimostrare quando poi vanno a perfezionarsi nel nord Italia o in Europa o lavorano in altre realtà che non sono quelle della Sicilia

LO SPOPOLAMENTO DEI PICCOLI CENTRI

Un problema legato alla disoccupazione è quello dello spopolamento dei paesi che “ha determinato anche un invecchiamento perché a partire sono le giovani generazioni e quindi le migliori”. E a tal proposito, non vengono discussi solo problemi strutturali (che non mancano mai) ma il bisogno di aiutare una grande identità che non può essere dispersa.

“QUESTA LA NOSTRA MISSIONE”

La scommessa del candidato è difficile, ma non impossibile: aiutare i giovani a costruire un futuro sia per loro che per la Sicilia.

Il nostro incontro si conclude con un pensiero su un’abitudine tutta siciliana:

Bisogna superare la cronica tendenza dei siciliani alla lamentazione. Abbiamo il record nella capacità di lamentarsi. Abbiamo inventato un linguaggio della lamentazione, ma tutto questo non porta da nessuna parte! I nostri ragazzi non hanno voglia di lamentarsi, hanno voglia di fare e vogliono spunti su cui costruire, mettendo a frutto ciò che hanno studiato. Dobbiamo avere fiducia! A me piace recitare la parte finale di una poesia di Bertol Brecht, in cui un comiziante, alla fine della campagna elettorale, chiude il proprio discorso davanti un milione di persone:

<<Io non ho risposta per tutte le cose che ho detto. L’unica risposta la potete dare voi>>

Regionali: Cancelleri pubblica la lista degli “impresentabili”

in politica/Speciale Elezioni di

«La nostra lista non ha ricevuto nessun attacco. Sono usciti molti articoli che hanno scritto invece di come ci siano degli impresentabili nelle altre liste. Mi sono reso conto che ho bisogno di un foglio perché me li dovevo scrivere: sono talmente tanti, con capi di imputazione tra i più bizzarri, che ricordarmeli sarebbe stato impossibile».
A scriverlo è Giancarlo Cancelleri, il candidato del Movimento 5 Stelle per le elezioni regionali in Sicilia. E lo fa in un post sul blog di Beppe Grillo, con cui elenca, con tanto di nome e cognome e indagini a loro carico, tutti i candidati delle liste di Nello Musumeci, a suo parere “impresentabili”.

«Non decide Musumeci, lo abbiamo capito tutti, decidono i Genovese, i Cuffaro, i Micciché, e tutti quelli che lo comandano a bacchetta. Io questo film l’ho già visto, di un presidente ricattato dalle forze politiche che lo sostenevano, e si chiamava Rosario Crocetta».

Secondo Cancellieri inoltre «Musumeci non ha raccontato una sola delle cose che vuole fare per risolvere i problemi della Sicilia. Io l’ho invitato al confronto, ma lui scappa» e insiste «fra il 2007 e il 2016, quando comandavano le persone che adesso lui si mette al fianco, gli uomini di Cuffaro, gli uomini di Lombardo, gli Armao, i La Galla e quanti altri, hanno avuto la possibilità di gestire questa terra e di cambiarla e invece fra il 2007 e il 2016 abbiamo perso 12 punti di Pil e migliaia di posti di lavoro sono evaporati»

QUI LA LISTA DEGLI IMPRESENTABILI PUBBLICATA CANCELLERI

Cancelleri: “Un unico istituto di investimenti a sostegno delle imprese dalla fusione di Crias, Irfis ed Ircac”

in Palermo/Speciale Elezioni di

“Un istituto unico di investimenti pubblico regionale a sostegno delle imprese, nato dalla fusione di Crias, Ircac e Irfis”.

È una delle operazioni previste nel programma di governo del M5S che il candidato alla presidenza della Regione, Giancarlo Cancelleri, ha brevemente illustrato oggi nel corso di un incontro con i pescatori di Catania, cui ha partecipato pure il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio.

“Bisogna – ha detto – finanziare le imprese come quelle dei pescatori e noi lo faremo con un istituto ad hoc che creeremo dalla fusione di Irfis, Crias ed Ircac per fare prestiti agevolati soprattutto alle imprese che assumono, posticipando la riscossione delle rate di un tempo crescente, in proporzione al numero di posti di lavoro creati da queste”.

Ai pescatori Cancelleri ha manifestato l’esigenza ineludibile di poter portare le loro istanze in Europa.

“Tutto – ha detto – passa dai trattati europei, e noi abbiamo bisogno di far sentire la vostra voce in Europa, cosa che va fatta sia dal punto di vista politico, ma anche da quello istituzionale. Per questo non solo non chiuderemo l’ufficio di Bruxelles, ma lo potenzieremo, con l’istituzione della figura per noi nuova, ma esistente in Europa, del lobbista del cittadino, che si interfaccerà con voi per portare i vostri interessi sui tavoli europei. Non sarà un percorso velocissimo, ma sarà l’avvio di una interlocuzione che nel tempo produrrà certamente buoni risultati”.

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